Uguaglianza per le persone LGBTI in Europa

Uguaglianza per le persone LGBTI in Europa

La European Union Agency for Fundamental Rights ha da poco pubblicato il report “A long way to go for LGBTI equality” che raccoglie i principali risultati di una ricerca condotta su oltre 140.000 persone LGBTI appartenenti a tutti gli Stati Membri. Gli autori concludono che siamo ancora lontani dall’uguaglianza per le persone LGBTI in Europa. Vediamo i principali risultati emersi.

Esperience di discriminazione per le persone LGBTI.
Esperience di discriminazione per le persone LGBTI.

 

La ricerca A long way to go for LGBTI equality”  rappresenta una seconda fotografia dell’Unione Europea sulla condizione delle persone LGBTI dopo la prima istantanea del 2012.

Si tratta di una ricerca unica nel suo genere per l’elevatissimo numero di persone coinvolte (circa 140.000) e per la rappresentatività di tutti i principali gruppi minoritari.

Un numero di partecipanti così alto permette di comparare i dati non solo rispetto ai vari paesi dell’Europa, ma anche rispetto agli appartenenti ai vari gruppi e, in questo modo, evidenziare differenze e vulnerabilità specifiche. In questa edizione, inoltre, ampio spazio è stato dato anche alle persone intersessuali.

Vediamo in sintesi i principali risultati emersi.

La discriminazione sul luogo di lavoro rimane elevata

La percentuale di partecipanti che si è sentita discriminata nella ricerca di un lavoro (11%) o sul luogo di lavoro (21%) conferma che il contesto lavorativo è certamente uno dei contesti di vita più a rischio.

Rispetto ai dati del 2012 si è rilevato in particolare un incremento del numero delle persone che si sono sentite discriminate sul luogo di lavoro (36 % contro 22%).

In generale, il 17% dei rispondenti si è rivolta ad associazioni sindacali o di categoria per denunciare l’ultimo episodio di discriminazione subito sul lavoro.

Episodi di violenza e molestie su persone LGBTI in Europa

La maggior parte dei partecipanti (58 %) ha riferito di aver fatto esperienza, nei 5 anni precedenti, di molestie nella forma di offese o minacce sul lavoro, per strada, sui mezzi pubblici, nei negozi o su internet.

Il 5 % dei partecipanti LGBT ha riferito di essere stato vittima di aggressione fisica o sessuale, con le stime più alte rilevate per il gruppo di persone trans.

Il 14 % dei rispondenti si è rivolto all’autorità per denunciare il più recente episodio di aggressione di cui è stato vittima in quanto persona LGBT.

Cosa è cambiato?

La brutta notizia è che, concludono gli autori, non molto è cambiato rispetto alla rilevazione effettuata otto anni fa e, come recita il titolo, la strada da percorrere per l’uguaglianza è ancora molto lunga.

Si tratta di risultati che fanno molto riflettere e che devono guidare il lavoro di tutti gli psicologi e i professionisti della salute mentale che lavorano con persone LGBTI.

 

Per approfondire:

Il report nella sua interezza è scaricabile gratuitamente.

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