Non solo poliamore: relazioni non monogame consensuali

Non solo poliamore: relazioni non monogame consensuali

Oltre al poliamore, esistono molte forme di relazionalità affettiva che si collocano al di fuori del modello normativo di monogamia. Cerchiamo di esplorare quali sono, le loro caratteristiche generali e di delineare alcune aree in cui l’intervento di un sessuologo possa risultare utile.

Poliamore: una tetrade poliamorosa

Tra le tante dimensioni della sessualità e della relazionalità umana cui è possibile applicare l’idea di uno “spettro arcobaleno”, ci sono anche forme di relazionalità che superano il modello della relazione monogama esclusiva, che nella nostra cultura viene considerato il modello di “default”.

Quando si parla di “relazioni non monogame consensuali” si intende una costellazione di configurazioni relazionali che non prevedono un rapporto affettivo e/o sessuale esclusivo con un unico partner. Ciò avviene con l’accordo e il consenso di tutte le persone coinvolte. In questo senso, si tratta di qualcosa di molto diverso dal tradimento e dall’infedeltà.

I modelli più comuni sono essenzialmente tre: le Coppie aperte, lo Scambismo e il Poliamore.

Le coppie aperte

Le relazioni aperte consistono in coppie che hanno relazioni sessuali, ma non amorose, con altre persone al di fuori della coppia stessa. Le coppie aperte sono più comuni fra gli uomini che fanno sesso con uomini, e possono coinvolgere entrambi i membri della coppia o solo uno dei due.

I partner sessuali esterni alla coppia possono essere occasionali o diventare fissi e stabili, ma non è consentito formare con loro legami amorosi.

La coppia aperta può non essere necessariamente una configurazione stabile che accompagna cioè tutta la storia della coppia. La coppia può infatti aprirsi e chiudersi anche più volte, in funzione degli specifici accordi che intercorrono tra i partner e dei rispettivi bisogni.

I possibili accordi, a questo proposito, sono molteplici, sono rinegoziabili e possono riguardare: la richiesta che i rapporti sessuali al di fuori della coppia debbano essere dichiarati (o meno) al partner; pratiche sessuali concesse e non concesse; il veto su alcune persone in particolare (ad esempio, non è possibile avere rapporti con persone che entrambi conoscono); il divieto di rimanere fuori a dormire; altre condizioni specifiche in cui i rapporti con altri possono avvenire (solo se si è all’estero, solo ad almeno 500 km da casa, solo in vacanza, ecc.).

Scambismo

In questo caso, la coppia può fare sesso con altre persone (separatamente o insieme) anche in un contesto sociale come un party o un club privato. Lo scambismo è per lo più praticato da coppie eterosessuali. Come nel caso delle coppie aperte, è consentito solo il sesso ma non legami affettivi.

Poliamore

Il poliamore rappresenta una configurazione relazionale piuttosto diversa dallo scambismo e dalla coppia aperta: in questo caso, infatti, è accettato amare e avere rapporti sessuali con più di una persona. E’ quindi un modello che prevede relazioni multiple (egualitarie o organizzate gerarchicamente) e non una sola singola relazione aperta.

Un’altra importante differenza è che per alcune persone poliamorose, si tratta di una vera e propria etichetta identitaria. Ciò significa che il poliamore può non essere vissuto come “qualcosa che si fa”, ma piuttosto “ciò che si è”, a differenza di quello che avviene per lo scambismo e la coppia aperta.

Le persone poliamorose possono avere, ovviamente, qualsiasi orientamento sessuale, ma il poliamore è molto comune tra le persone bisessuali.

L’intervento del sessuologo

La specifica configurazione relazionale-affettiva dell’utente può non avere nulla a che vedere con il problema portato in consultazione. Di fatto, però, spesso le persone non-monogame fanno esperienza di professionisti che, non essendo adeguatamente formati, inquadrano la loro relazione come “il problema” da risolvere o riconducono ad essa ogni altro elemento di disagio o insoddisfazione dell’utente (Weber, 2002).

Affrontare quotidianamente un mondo che privilegia la monogamia può essere fonte di considerevole stress, di discriminazione e stigma. Talvolta possono esservi forme di discriminazione “crociata”, per l’appartenenza a più categorie minoritarie stigmatizzate (per esempio, un uomo gay in coppia aperta). Inoltre, non bisogna dimenticare la quota rilevante di stress che deriva dalla necessità di mantenere gli altri all’oscuro della propria relazione, per paura di essere discriminati.

In alcuni casi, i clienti potrebbero richiedere aiuto nell’essere accompagnati a esplorare altre forme di relazionalità (ad esempio aprire la coppia) o nel rinegoziare le regole della loro relazione non-monogamica. A questo proposito, vale la pena ricordare che non esistono modelli precostituiti o “passe-partout”, ma ogni caso risponde a specifiche necessità e specifici bisogni.

 

Per approfondire:

Intervento Dr. Meg-John Barker sulle relazioni non monogame.

Sito web sul poliamore di Franklin Veaux

 

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