Falsi miti sul sesso lesbico

By: Antonio Prunas
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Falsi miti sul sesso lesbico
L’amore lesbico, essendo stato storicamente un argomento tabù, è divenuto oggetto di una serie interminabile di falsi miti e stereotipi, spesso diffusi anche tra i sessuologi. Nonostante molta strada sia stata fatta, alcuni falsi miti si sono rivelati molto tenaci e difficili da eradicare, al punto che continuano tutt’oggi a banalizzare e svilire il sesso tra donne. In questo articolo cercherò di sfatarne qualcuno.

“La morte del letto lesbico”
A partire dagli anni ’80 del secolo scorso, ha cominciato a diffondersi, anche nella comunità scientifica, il mito della morte del letto lesbico.
Secondo questa teoria, la sessualità nelle coppie lesbiche sarebbe presente solo nelle primissime fasi della relazione. Molto rapidamente essa tenderebbe poi a spegnersi, fino a cessare del tutto.
Questo mito è stato in parte supportato da alcune ricerche che avevano suggerito una minore frequenza di rapporti sessuali nelle coppie lesbiche quando confrontate con coppie gay e coppie eterosessuali (Solomon et al., 2005).
Sorgono però molti interrogativi.
Possiamo considerare la sola frequenza dei rapporti sessuali un indicatore affidabile di benessere sessuale?
Ha senso includere, come unica forma di rapporto sessuale, solo le attività che prevedono il contatto delle aree genitali?
Studi di questo tipo sono plausibilmente il riflesso di una prospettiva maschilista, che attribuisce un ruolo essenziale alla penetrazione e vede il sesso tra donne meno carico di tensione erotica rispetto a quello tra uomo e donna.
La verità sul sesso lesbico
Oltre ai problemi metodologici già menzionati, la minore frequenza di rapporti nelle coppie lesbiche potrebbe avere anche altre spiegazioni, ed essere il risultato di diversi fattori.
Il primo è sicuramente l’effetto dell’educazione. Le donne, in virtù dell’educazione che ancora ricevono, possono sentirsi meno autorizzate a prendere l’iniziativa nella sessualità. Nella coppia lesbica questo fenomeno potrebbe dar vita a un effetto “al quadrato”, particolarmente marcato.
Le donne lesbiche, inoltre, con minore probabilità accettano di intraprendere l’attività sessuale solo per assecondare un desiderio della partner. Nelle coppie omosessuali, in generale, la relazione tende ad essere più egualitaria. Declinare le avance del/la partner comporta quindi un minor rischio di ritorsioni o conflitti.
Inoltre, è possibile che, per le donne, eventuali problemi nella relazione possono incidere con maggiore significatività sulla sessualità. In questo modo, conflitti e tensioni relazionali possono più facilmente avere un impatto sulla sessualità riflettendosi in una minore frequenza dei rapporti.
Anche la ricerca può non essere immune a stereotipi e falsi miti.
Grazie
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